Cosa c’è di più normale che infliggere la vita ?[1] Questo è il titolo del fumetto di Oriane Lassus. Questo fumetto, con il suo testo a volte duro e i suoi disegni volutamente crudi, solleva domande sul desiderio, o no, di avere un figlio. Ci mostra con un tono libero, tinto di un doppio livello, una riflessione allo stesso tempo intima, corporale, esistenziale e sociale. Nel corso dei pannelli, ci dà un assaggio dei molti commenti, e altrettanti giudizi radicali, che l’eroina riceve in cambio della sua posizione « no kids », indicando quanto sia difficile per alcuni pensare che una donna possa scegliere di non avere figli. Con la sua penna intinta nell’inchiostro nero dell’ironia, Oriane Lassus disegna le presunte prove del desiderio di figli. D’altra parte, per Harriet e David, una giovane coppia che concepisce la vita solo attraverso la nascita di bambini, è ovvio! Vogliono avere una grande famiglia ! Avevano per questo « escluso l’idea della pillola. Considerando terribilmente erroneo interferire nel processo della Natura ! » [2].
Con Il quinto figlio, Doris Lessing ci regala un romanzo potente al limite della fantascienza, un modo per lei di raccontarci una storia familiare di orrore dopo la nascita di un quinto figlio, frutto di una gravidanza insolitamente difficile. L’autore descrive ciò vividamente nel seguente passaggio: « Quando una dose di qualche sedativo immobilizzò il nemico – così percepiva ora questo bruto nel suo corpo – per un’ora, colse l’occasione per dormire…. A volte le sembrava che degli zoccoli le strappassero la carne intima, o addirittura degli artigli » [3]. Questo bambino diventa per sua madre un corpo estraneo, uno straniero con cui dovrà convivere. La famiglia felice si capovolge, la coppia si allontana, mentre la madre, in una solitudine difficile, oscilla tra odio e tenerezza, paura, impotenza e senso di colpa. È vero che Ben è anormalmente grande, vorace e aggressivo. Provoca disagio e angoscia nella sua famiglia e provoca il rifiuto degli altri. La brutalità del bambino finisce per terrorizzare tutta la famiglia, lasciando la madre in un terribile dilemma: prendersi cura di Ben e abbandonare gli altri quattro figli, o collocare Ben (altrove).
Come si può vedere, dare la vita rimane una questione aperta, a volte una lotta, un combattimento, persino una militanza. Potrete scoprirlo nella testimonianza di Annick Delvigne, capo del servizio di PMA della clinica CHC Montlégia di Liegi che è stata una delle pioniere della PMA nei casi di omoparentalità in Belgio. Questa intervista realizzata dalle nostre colleghe Marie Brémond e Céline Danloy e i testi che Ombilic vi consegna ogni settimana ci portano verso PIPOL 10 che si avvicina a grandi passi!
Bibliografia
S. Freud, L’interpretazione dei sogni, Torino, Bollati Boringhieri, 1973, p. 135.
Fotografia: ©Swoboda Frédéric : www.swoboda.be
[1] Lassus O., Quoi de plus normal que d’infliger la vie, Lyon, Arbitraire, 2016
[2] Lessing D., Le cinquième enfant, Paris, Albin Michel, 1990, p. 131
[3] Ibid. p. 60-61